Page 1260 - Shakespeare - Vol. 4
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La vittoria incoroni il più degno!
                                                            Escono Teseo, Piritoo, Ippolita e seguito.



              PALAMONE
               Già corre la clessidra che non può fermarsi
               finché uno di noi sarà spirato. Solo su ciò pensate,
               se ci fosse qualcosa in me che volesse rivelarmisi

               avversa in questo affare, fosse un occhio
               contro l’altro, braccio oppresso da braccio,
               distruggerei chi offende, cugino; lo farei,

               benché parte di me stesso. Perciò comprendete
               come mi comporterò con voi.



              ARCITE
                               Io sto lottando
               per scacciare il vostro nome, l’antico affetto, la nostra parentela,
               dalla mia coscienza, e al suo posto

               installare qualcosa da distruggere. Perciò alziamo
               le vele, che guideranno questi vascelli fino a dove
               il celeste limitatore deciderà.



              PALAMONE
                               Voi parlate bene.

               Prima che mi volti, lascia che t’abbracci, cugino;
                                                                                               S’abbracciano.
               è l’ultimo abbraccio.



              ARCITE
                               L’ultimo addio.



              PALAMONE
               Già, sia così; addio, cugino.



              ARCITE
                               Addio, signore.

                                                                    Escono Palamone e i suoi cavalieri.
               Cavalieri, congiunti, innamorati − e anche vittime mie!                   100
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