Page 1255 - Shakespeare - Vol. 4
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PIRITOO

                               Per fasto non si sfigurerà.



              EMILIA
               Tu, povera fanciulla, va’ e piangi il tuo errore
               ché un nobile cugino perderà il vincitore.
                                                                                                        Escono.




                                                    Scena III         EN


                               Entrano il Carceriere, il Corteggiatore e il Dottore.



              DOTTORE
          La sua pazzia cresce in certe fasi della luna più che in altre, nevvero?



              CARCERIERE
          È sempre in uno stato di delirio non violento; dorme poco, completamente
          senza appetito, però beve spesso; sogna d’un altro mondo, uno migliore; e

          qualsiasi discorso strampalato faccia, il nome di Palamone spunta fuori, ne
          infarcisce ogni argomento, lo infila in ogni questione.
                                             Entra la Figlia del Carceriere.
          Eccola che arriva; ora vedrete come si comporta.



              FIGLIA

          L’ho  dimenticata  completamente;  il  ritornello  faceva  “giù  là,  giù  là”,  e  l’ha
          composta  nientemeno  che  Geraldo,               94   maestro  di  Emilia.  È  un  fantasioso
          quello  là,  che  ci  potrebbe  pure  marciare  sulle  gambe;  perché  nell’altro
          mondo, non farà in tempo Didone a vedere Palamone che subito non sarà più
          innamorata di Enea.




              DOTTORE
          Ma che dice! Pover’anima.



              CARCERIERE
          È così tutto il santo giorno.



              FIGLIA
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