Page 1256 - Shakespeare - Vol. 4
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Allora per quell’incantesimo che vi dicevo, dovete mettervi un soldo d’argento
sulla punta della lingua, sennò niente traghetto; 95 poi, se vi capita d’arrivare
dove stanno gli spiriti beati − che spettacolo allora! Noi vergini cui s’è
inaridito il fegato, 96 spaccato in pezzettini per amore, ci raduneremo là, e
non faremo niente tutto il giorno se non raccoglier fiori con Proserpina. Allora
io farò a Palamone un mazzolino; così lui s’accorgerà di me... poi...
DOTTORE
Com’è graziosa nella sua pazzia! Ascoltiamola ancora un po’.
FIGLIA
Invero, vi dirò, qualche volta andiamo a giocare a fendi-l’orzo, noi beati. 97
Ma poveretti che brutta vita che fanno in quell’altro posto, un tal bruciare,
friggere, bollire, fischiare, ululare, digrignare i denti, imprecare... Oh, gliela
danno colma la misura; meglio stare attenti! Se uno esce di matto, o
s’impicca o s’annega, è lì che si finisce − Giove ci scampi! − e lì ci mettono in
un calderone di piombo fuso e grasso d’usuraio, in mezzo a un milione e
passa di tagliaborse, e là si cucina come un prosciuttone che non è mai
pronto.
DOTTORE
Ha il cervello pieno di stranezze!
FIGLIA
Signori e cortigiani che han messo incinte le ragazze, sono in quel posto;
stanno dritti nel fuoco fino all’ombelico e nel ghiaccio fino al cuore, così la
parte che ha fatto il guaio brucia e quella che ha ingannato si congela −
davvero una punizione molto severa, direi, per una sciocchezza così.
Credetemi, uno sposerebbe anche una strega lebbrosa per liberarsi, ve
l’assicuro. 98
DOTTORE
Come persiste in queste fantasie! Non si tratta di un accesso di pazzia
temporanea, ma di una malinconia profonda e radicata.
FIGLIA
Le sentite la gran dama e la ricca signora di città come strillano insieme?