Page 1265 - Shakespeare - Vol. 4
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Qui la cerbiatta svanisce sotto l’altare, e al suo posto s’innalza un arbusto
con sopra una rosa.
Vedete cosa la nostra reggitrice di riflussi e flussi
dalle viscere del suo sacro altare
con miracolo espone: una rosa soltanto!
Se son bene ispirata, questo scontro distrurrà
entrambi i prodi cavalieri, ed io dovrò crescere
sola, non colta, un fiore verginale.
Qui si sente un improvviso stridere di strumenti, e la rosa cade
dall’arbusto.
Il fiore è caduto, l’arbusto discende! O signora,
tu qui mi congedi; io sarò colta;
così interpreto, ma non conosco la tua volontà;
schiudi il tuo mistero. − Spero che sia contenta;
i segni erano di favore.
S’inchinano ed escono.
Scena II EN
Entrano il Dottore, il Carceriere, e il Corteggiatore travestito da Palamone.
DOTTORE
Il consiglio che vi ho dato le ha giovato in qualche modo?
CORTEGGIATORE
Moltissimo. Le ragazze che le fecero visita
l’han quasi convinta che io sia Palamone;
una mezz’ora fa venne da me sorridendo,
e mi chiese cosa desideravo mangiare, e quando volevo baciarla.
Le dissi, subito, e la baciai due volte.
DOTTORE
Ben fatto; venti volte sarebbe stato molto meglio,
poiché la cura sta intieramente in questo.
CORTEGGIATORE
Quindi mi disse