Page 123 - Shakespeare - Vol. 4
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Voi vi fate gioco di me; credetemi,
               è meglio che io smetta.



              PERICLE
                               Ti crederò
               in ogni sillaba che pronuncerai.
               Ma permettimi: come sei arrivata da queste parti?

               Dove sei stata allevata?



              MARINA
               Il re mio padre mi lasciò a Tarso,
               finché il crudele Cleone con la sua malvagia moglie
               cercò di assassinarmi, e convinsero un furfante

               a farlo, e quello aveva già sguainato il pugnale,
               quando una ciurma di pirati venne a salvarmi
               e mi portò a Mitilene.       369  Ma, mio buon signore,
               a cosa volete portarmi? Perché piangete? Forse

               mi credete un’impostora. No, in fede mia!
               Io sono la figlia del re Pericle,
               se il buon re Pericle esiste ancora.



              PERICLE
                               Oh, Elicano!



              ELICANO
               Il mio signore ha chiamato?



              PERICLE

               Tu sei un consigliere nobile e serio,
               molto saggio in ogni cosa. Dimmi, se puoi,
               chi è questa fanciulla, o chi può essere,
               che mi ha fatto piangere così?



              ELICANO
                               Io non lo so,

               ma qui c’è il governatore di Mitilene, signore,
               che parla di lei con gran riguardo.
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