Page 121 - Shakespeare - Vol. 4
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Ho detto qualcosa di simile, e non ho detto di più
               di quanto i miei pensieri mi garantivano
               come probabile.



              PERICLE
                               Racconta la tua storia.
               Se, a ben riflettere, le tue vicende ammonteranno

               alla millesima parte di ciò che io ho patito,
               sarai tu un uomo, ed io avrò sofferto come
               una fanciulla; e però tu hai l’aspetto

               della Pazienza stessa che contempla le tombe dei re
               sorridendo dell’accadere della più alta sventura.                365
               Chi erano i tuoi parenti? Come li hai perduti?
               Il tuo nome,     366   vergine gentile? Racconta, ti scongiuro.
               Vieni, siedi accanto a me.




              MARINA
               Il mio nome è Marina.



              PERICLE
                               Oh, mi si fa beffa,
               e tu sei stata mandata qui da qualche dio irato
               per far ridere di me il mondo.          367



              MARINA
                               Abbiate pazienza,

               buon signore, o mi fermerò qui.



              PERICLE
                               Sì, sarò paziente.
               Non puoi sapere come mi fai trasalire,
               chiamandoti Marina.



              MARINA
                               Questo nome

               mi fu dato da uno che aveva potere,
               mio padre, un re.
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