Page 117 - Shakespeare - Vol. 4
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ELICANO
Sicuramente non avrà effetto; e tuttavia non tralasceremo
nulla che abbia il nome di rimedio. Ma, poiché
abbiamo approfittato tanto della vostra gentilezza,
vi preghiamo, in cambio di oro, di farci avere provviste,
di cui pure non manchiamo, ma di cui siamo stanchi
perché sono stantie.
LISIMACO
Oh, signore, è una cortesia
che, se ve la negassimo, il giustissimo dio
per ogni germoglio ci manderebbe un bruco,
punendo così la nostra terra. 350 Però, ancora una volta
vi prego di farmi conoscere più completamente la causa
del dolore del vostro re.
ELICANO
Sedete, signore. Ve la racconterò.
Ma, vedete, ne vengo impedito.
Entra il nobile con Marina e una sua compagna. 351
LISIMACO
Oh, ecco la fanciulla chè ho chiamato.
Benvenuta, bella quale sei! Non è una splendida persona? 352
ELICANO
È un’incantevole signora.
LISIMACO
È una che se io fossi ben sicuro
della sua discendenza da una nobile stirpe,
sceglierei senza alcun dubbio, ritenendomi sposato con fortuna.
Mia bella, 353 tu che sei ogni bontà che nella bellezza vive, 354
se qui, dove giace un paziente regale,
compirai l’impresa abile e propizia
soltanto d’indurlo a risponderti qualcosa,
aspettati di ricevere per la tua sacra cura quel compenso