Page 118 - Shakespeare - Vol. 4
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che il tuo desiderio può volere. 355
MARINA
Signore, userò
ogni mia capacità per guarirlo, a condizione
che a nessun altro che a me e alla mia compagna
sia permesso di avvicinarlo.
LISIMACO
Andiamo, lasciamola,
e gli dèi le diano fortuna.
Si ritirano.
Marina canta.
LISIMACO
(facendosi avanti) 356
Ha ascoltato la tua musica?
MARINA
No, né ci ha guardato.
LISIMACO
(ritirandosi)
Guardate, vuole parlargli.
MARINA
Salute, signore! mio signore, prestatemi orecchio.
PERICLE
Uhm! Ah!
MARINA
Io sono una fanciulla,
mio signore, che mai prima ha invitato sguardi,
anche se mi hanno ammirata come una cometa. Una vi parla,
mio signore, che forse ha sopportato un dolore