Page 1007 - Shakespeare - Vol. 4
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ARIEL
Bevo l’aria che mi sta davanti
E torno prima che il tuo polso
Batta due volte.
Esce.
GONZALO
Qui risiede ogni tormento e affanno,
Ogni meraviglia e ogni terrore:
Una potenza celeste
Ci aiuti a uscire
Da questa terra spaventosa!
PROSPERO
Guarda, o Re,
Il Duca di Milano,
Ingiustamente spodestato,
Prospero,
E affinché tu sia sicuro che a parlarti
È un Principe vivente,
Abbraccio il tuo corpo
E a te e al tuo seguito dico,
Col cuore, benvenuti.
ALONSO
Se tu sia Prospero o no,
O una visione stregata
Che, come prima, mi inganni,
Io non lo so. Il tuo polso batte
Come di carne e sangue
E da quando ti ho visto si è placato
Quel dolore della mente
Con cui, temo, una pazzia mi imprigionava.
Tutto ciò esige − se esiste −
Un racconto di prodigi.
Rinuncio al tuo ducato e ti chiedo
Perdono per il male che ti ho fatto.
Ma com’è possibile