Page 1006 - Shakespeare - Vol. 4
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E la marea che avanza
Coprirà presto la riva della ragione
Ancora così sporca e fangosa.
Non ce n’è uno che mi guardi
O mi riconosca. Ariel,
Prendimi cappello e spadino nella grotta:
Mi toglierò questa veste
E apparirò qual ero un tempo,
Il Duca di Milano.
Svelto, spirito,
Tra poco sarai libero.
Ariel canta e lo aiuta a vestirsi.
Dove l’ape succhia
Succhio io:
Giaccio
Nella corolla d’una primula
E lì dormo
Quando gridano i gufi.
Volo
Sul dorso del pipistrello
In cerca dell’estate
Allegramente.
E allegro, allegro
Ora vivrò
Sotto il fiore
Che pende dal ramo!
PROSPERO
E bravo il mio squisito Ariel!
Mi mancherai − ma avrai egualmente
La libertà! − Così... così... così...
Vola alla nave del Re,
Invisibile come sei.
Troverai i marinai
Addormentati sotto i boccaporti.
Il capitano e il nostromo svegliali
E trascinali qui.
Ma presto.