Page 1003 - Shakespeare - Vol. 4
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Mi hanno lacerato
               Ma contro il mio furore
               Io mi schiero
               Al fianco della più nobile ragione.

               Le opere della virtù sono più rare
               Di quelle della vendetta.
               Se si sono pentiti,
               La corsa del mio proposito

               Si arresta
               A un aggrottar di ciglia.
               Va, Ariel,
               Mettili in libertà.

               Spezzerò l’incantesimo,
               Restituirò loro la ragione
               E saranno
               Nuovamente sé stessi.



              ARIEL

               Vado a prenderli, signore.
                                                                                                           Esce.



              PROSPERO
               Voi elfi delle colline, dei ruscelli,
               Degli immobili laghi e delle selve,
               E voi che sulle sabbie inseguite

               Con piede che non lascia impronta
               Il rifluente Nettuno e gli sfuggite
               Quando di nuovo avanza,
               E voi minuscole figurine

               Che al chiaro di luna tracciate
               Cerchi d’erba amara
               Che le greggi rifiutano
               E voi che per gioco

               Fate nascere i funghi a mezzanotte
               Felici nell’udire
               Il solenne coprifuoco,
               Con il vostro aiuto

               − Per debole che sia −
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