Page 999 - Shakespeare - Vol. 3
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alle dolcezze lussuriose, come colei
               che lui ha macchiato?



              ISABELLA
                               Credetemi, signore:
               darei piuttosto il mio corpo che l’anima.



              ANGELO
               Non parlo della vostra anima. I peccati

               a cui siamo costretti fanno numero,
               ma non contano.



              ISABELLA
                               Come dite?



              ANGELO
                               Ebbene,
               non lo garantisco: posso ribattere

               quello che dico. Rispondete a questo:
               io − portavoce d’una legge scritta −
               emetto condanna a morte per vostro fratello.
               Non potrebbe essere carità il peccato

               commesso per salvarlo?



              ISABELLA
                               Se lo fate,   60
               il rischio l’assumerà l’anima mia:
               non è affatto peccato, ma carità.



              ANGELO
               Se lo fate voi, rischiando l’anima,

               sarebbe parimenti peccato e carità.



              ISABELLA
               Se è peccato implorare la sua vita,
               il cielo me lo addossi; per voi concederla,
               se è peccato, sarà mia preghiera mattutina
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