Page 1004 - Shakespeare - Vol. 3
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Chi ti crederà, Isabella?
               Il mio nome specchiato, l’austerità
               della mia vita, la mia testimonianza
               contraria e la mia posizione nello stato

               soverchieranno di tanto la tua accusa
               che soffocherai nella tua denuncia
               puzzando di calunnia. Ho cominciato,
               e ora do libero sfogo alla foga dei sensi:            69

               acconsenti al mio bramoso desiderio,
               spogliati d’ogni ritrosia e diffusi rossori
               che ottengono il contrario. Salva tuo fratello
               abbandonando il tuo corpo alle mie voglie;

               sennò non solo verrà messo a morte,
               ma la tua snaturalezza prolungherà
               la sua agonia con estenuanti sofferenze.
               Rispondimi domani, o per la passione

               che ora mi domina, sarò con lui spietato.
               Quanto a te, di’ quel che vuoi; la mia falsità
               avrà la meglio della tua sincerità.
                                                                                                           Esce.



              ISABELLA
               A chi ricorrere? Se lo raccontassi,

               chi mi crederebbe? O bocche traditrici,
               che in sé albergano una sola lingua
               per condannare o approvare, ordinando

               alla legge di piegarsi al loro volere,          70
               legando il giusto e l’ingiusto all’appetito,
               per seguirlo là dove conduce!
               Andrò da mio fratello. Benché caduto
               per impulso carnale, ha ancora in lui

               un così elevato senso dell’onore
               che avesse venti teste da posare
               su venti ceppi insanguinati, le offrirebbe

               prima che sua sorella ceda il proprio corpo
               a tale aborrita polluzione. Allora, Isabella,
               tu vivi casta, e tu, fratello muori:
               più di un fratello vale la purezza.
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