Page 997 - Shakespeare - Vol. 3
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col tuo aspetto esteriore 53 agli stolti
incuti soggezione, ed i più saggi
assoggetti alla tua ingannevole apparenza!
Sangue, sei sempre sangue. Scriviamo
angelo buono sulle corna del demonio −
non potranno servirgli da cimiero. 54
[Bussano.]
Eh? Chi c’è?
Entra un servo.
SERVO
Una certa Isabella, novizia, chiede udienza.
ANGELO
Accompagnala qui. [Esce il servo.] O cielo,
perché il sangue mi affluisce al cuore
incapacitandolo, e al tempo stesso
privando del vigore necessario
gli altri miei organi? Così la stupida ressa
di gente si comporta con chi sviene
accalcandosi in aiuto, e togliendo l’aria
che possa rianimarlo; allo stesso modo
il popolino per un re beneamato
lascia le proprie incombenze e s’affolla
in ossequio inconsulto alla sua presenza,
ed il suo amore sconsiderato per forza
apparirà molesto. 55
Entra Isabella.
Che c’è, bella fanciulla?
ISABELLA
Vengo a conoscere il piacer vostro.
ANGELO
[a parte]
Mi piacerebbe di più se lo sapeste, 56
senza chiederlo. − Vostro fratello non vivrà.