Page 992 - Shakespeare - Vol. 3
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ed entreranno in cielo prima dell’alba:
               preghiere d’anime caste, di vergini austere
               che non si dedicano ad alcunché di temporale.



              ANGELO
               Bene: ritornate da me domani.



              LUCIO
          [a Isabella]

          Dài, dài, è fatta; andiamocene.



              ISABELLA
               Il cielo protegga Vostro Onore.



              ANGELO
          [a parte]
                               Amen.
               Perché di lì vado in tentazione,

               dove sono in contrasto le preghiere.



              ISABELLA
               A che ora domani mi presenterò
               a Vostra Signoria?



              ANGELO
                               Prima di mezzogiorno.



              ISABELLA
               Dio salvi Vostro Onore.
                                                                            [Escono tutti tranne Angelo.]




              ANGELO
                               Da te, e dalla tua virtù!
               Cos’è questo? Cos’è? È colpa sua, o mia?
               La tentatrice o il tentato: chi pecca di più?
               Lei no: non è lei che tenta; sono io

               che sdraiato al sole accanto alla violetta
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