Page 996 - Shakespeare - Vol. 3
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Continuate così. Il vostro complice
               sento che deve morire domani
               e andrò da lui coi miei precetti.
               La grazia sia con voi. Benedicite!

                                                                                                           Esce.



              GIULIETTA
               Deve morir domani! O amore nocivo
               che mi concedi una vita il cui conforto
               è sempre orrore di morte!



              BARGELLO
                               Che pena per lui!

                                                                                                        Escono.



                                                    Scena IV         EN


                                                      [L’anticamera.]


                                                       Entra Angelo.



              ANGELO
               Quando vorrei pregare e meditare

               medito e prego in opposte direzioni.
               Il cielo ha le mie vacue parole,
               mentre la fantasia, sorda a quel che dico,

               si fissa su Isabella.     52   Ho in bocca il Cielo
               come se soltanto ne masticassi il nome,
               e nel cuore il male forte e travolgente
               del mio desiderio. Gli affari di stato
               ai quali dedicavo le mie cure

               come un buon libro letto e riletto
               mi diventano tediosi e vizzi; sì,
               la gravità di cui (nessun mi senta)

               inorgoglisco, potrei cambiarla con profitto
               con una piuma che in aria svolazzi vanitosa.
               Ah, posizione, pompa, di frequente
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