Page 993 - Shakespeare - Vol. 3
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faccio come la carcassa, non il fiore,
mi corrompo per la fertile stagione. 49
Può essere che la donna modesta ecciti
i nostri sensi più di quella licenziosa?
Con l’abbondanza di terreno incolto
vorremmo radere al suolo il santuario
ed ergervi il nostro immondezzaio? 50
Che schifo! Che fai, o cosa sei tu, Angelo?
Turpe, la desideri per ciò che la fa onesta?
Oh, salva la vita a suo fratello! I ladri
hanno tutte le ragioni per rubare
quando anche i giudici rubano. L’amo,
che la vorrei ancor sentir parlare
e dei suoi occhi pascermi? Che cosa sogno?
O perfido nemico, che per prendere un santo
coi santi armi il tuo amo! La più pericolosa
è la tentazione che a peccar ci spinge
innamorandoci della virtù. La puttana
col suo doppio potere, natura ed arte,
non riuscì mai a turbare il mio equilibrio:
ma questa vergine virtuosa mi soggioga tutto.
Fino ad ora soltanto sorridevo
degli infatuati, e come fosse mi chiedevo.
Esce.
Scena III EN
[Una prigione.]
Entrano [separatamente] il Duca [travestito da frate] e il Bargello.
DUCA
Vi saluto, Bargello... siete il bargello, vero?
BARGELLO
Sono il bargello. Che desiderate, buon frate?