Page 989 - Shakespeare - Vol. 3
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ISABELLA
Mostrate un po’ di pietà.
ANGELO
Ne mostro soprattutto mostrando giustizia.
Allora ho pietà di chi non conosco,
che un delitto impunito ferirebbe, 43
e rendo invece giustizia a chi, pagando
per una colpa infame, non vivrà per ripeterla.
Rassegnatevi, vostro fratello muore domani.
Datevi pace.
ISABELLA
Così sarete il primo a emettere
questa sentenza, e lui a soffrirne. Oh,
è bello avere una forza da gigante,
ma da tiranno usarla da gigante.
LUCIO
[a Isabella]
Ben detto.
ISABELLA
Se i grandi potessero tuonare
al par di Giove, Giove non avrebbe requie; 44
il più gretto funzionario riempirebbe
il proprio cielo di tuoni; solo tuoni.
Cielo misericordioso, tu con la tua folgore
sulfurea e repentina schianti la quercia
nodosa e inaccessibile alla bietta,
non il tenero mirto. Ma l’uomo, nel suo orgoglio,
rivestito d’una piccola e breve autorità,
ignorando ciò che più deve assicurarlo
− il sembiante divino 45 − come scimmia stizzosa
si dà a lazzi e sberleffi in faccia all’alto cielo
da far piangere gli angeli, che se avessero
la milza 46 dei mortali, morirebbero dal ridere.