Page 963 - Shakespeare - Vol. 3
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Vostra Grazia può parlarne?
DUCA
Sant’uomo,
nessuno meglio di voi sa che sempre
ho amato la vita ritirata, spregiando
di frequentare accolte in cui lusso e gioventù
si danno a scriteriate ostentazioni.
Ho affidato a Lord Angelo − uomo
di stretta osservanza e rigida astinenza −
il potere assoluto e il mio ruolo a Vienna;
lui crede che io sia andato in Polonia,
perché ho fatto circolare questa voce
e le si presta fede. Ora, pio signore,
vorrete chiedermi perché lo faccia.
FRATE
Volentieri, signore.
DUCA
Noi abbiamo statuti rigorosi e leggi severissime,
doverosi morsi e rèdini per tenere a freno
ronzini 20 riottosi, che per quattordici anni
abbiamo lasciato cadere in disuso,
come un vecchio leone che non esce dalla tana
per predare. Ora, come i padri sciocchi,
preparata la verga minacciosa di betulla
solo per farla balenare agli occhi dei bambini
ed impaurirli, non per usarla, col tempo
la vedono più derisa che temuta; così
i nostri decreti, inapplicati, son lettera morta
e la Licenza mena per il naso la Giustizia,
il poppante picchia la balia, e a sghimbescio
va ogni decoro.
FRATE
Stava a Vostra Grazia
sciogliere questa giustizia ammanettata