Page 961 - Shakespeare - Vol. 3
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a cui pensammo di celare il nostro amore,
finché col tempo non ci assecondassero.
Ma succede che il segreto del piacere
che reciprocamente ci siam dati
è scritto su Giulietta a grosse lettere.
LUCIO
È forse incinta?
CLAUDIO
Proprio così, purtroppo.
E il nuovo vicario del Duca − che sia
a causa e per abbaglio della novità, o
che lo stato sia un cavallo a cui il governante
appena in sella, per fargli capire
chi comanda, fa subito sentire lo sperone;
che la tirannia sia insita nel ruolo
o nel senso d’importanza di chi l’occupa,
non so bene − fatto sta che il neo reggente
mi va a riesumare leggi archiviate,
appese al muro com’armature arrugginite
da quasi vent’anni, 18 senza essere mai usate;
e per farsi un nome, applica a me
il decreto rimasto quiescente e trascurato;
certo dev’essere per farsi un nome.
LUCIO
Di sicuro; e la testa ti sta così in bilico sulle spalle, che una lattaia
innamorata te la farebbe cadere con un soffio. Manda a cercare e rivolgi un
appello al Duca.
CLAUDIO
L’ho fatto, ma non si trova. Ti prego,
Lucio, fammi questo servigio; oggi
mia sorella deve entrare in convento
a fare il noviziato. Falle sapere
del pericolo in cui mi trovo; implorala
per me di farsi amico il rigido vicario,