Page 924 - Shakespeare - Vol. 3
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si augurerà
That we were all, as some would seem to be,
From our faults, as faults from seeming, free!
(III, ii, 36-37)
constatando, con ironico richiamo al nome di Angelo,
O, what may man within him hide,
Though angel on the outward side!
(ivi, vv. 252-253)
Ciò implica almeno in parte un’esplorazione della natura umana,
contraddittoria e indifesa verso se stessa e gli altri, nascosta a se stessi
quanto agli altri, la cui scoperta porta a lacerazioni drammatiche. Tanto più
che l’atmosfera del dramma è chiusa, pesante, stantia (vi predominano gli
ambienti chiusi: la corte, il convento, la prigione, la cella, la taverna, il
bordello), greve di corruzione e licenza sessuale, esplicita o latente. In questo
senso, l’insistita presenza dell’intreccio secondario di lenoni, mezzane,
prostitute, gente dei bassifondi, finisce per porsi a specchio critico
dell’intreccio principale: non solo ridimensiona le pretese di giudici e Duchi
assenti, e ottiene di ristabilire le proporzioni, ma presenta un tipo di
corruzione per così dire più “sano” e schietto, terra terra, rispetto a quella
insidiosa perché repressa o nascosta dei grandi (e dei santi). Non è un caso
che Lucio si faccia interprete dei valori di una sessualità naturale: il mondo
carnascialesco di Lucio, Gomito, Pompeo Chiappe e, perché no, Madama
Sfondata, perfino il mondo della prigione, ha una sua carica di umanità
genuina (pur nella corruzione) che manca, con le conseguenze drammatiche
che si son adombrate, negli assolutisti altolocati.
Si potrebbe dire, esagerando solo un po’, che se la loro eccessiva licenza
condanna al restraint, alla restrizione e al coercimento fisici, al tempo stesso
assicura una sorta di libertà interiore e di vita che gli altri non hanno. Anzi,
negli altri, l’eccesso di restraint, ossia di privazione ascetica, di rigore e
repressione, porta paradossalmente alla crescita di una sessualità contorta,
viziata, e alla neurosi: in Angelo, naturalmente, che scopre in sé tutti gli
estremi della corruzione, ma parzialmente anche in Isabella, che si comporta
in questa prima parte con sconcertanti atteggiamenti di durezza, rivelando
che forse anche in lei la rinuncia e la repressione degli istinti può generare
mostri.