Page 87 - Shakespeare - Vol. 3
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che amava tanto.
POLONIO
(a parte) Batte sempre su mia figlia.
AMLETO
Non ho ragione vecchio Jefte?
POLONIO
Monsignore, se chiamate me Jefte, ho una figlia che amo tanto.
AMLETO
No, non è così che continua.
POLONIO
E com’è che continua, monsignore?
AMLETO
Ma via,
E per caso, Iddio sa,
e poi naturalmente,
avvenne, com’era da attendersi...
la prima stanza della pia chanson vi dirà ciò che avvenne, perché ecco
arrivare chi mi accorcia.
Entrano gli attori.
Benvenuti, maestri miei. Benvenuti tutti quanti. Son contento di trovarti bene.
Benvenuti, amici. Oh, vecchio mio, ma come, la tua faccia s’è messa la
frangia da quando t’ho visto. Non sarai venuto in Danimarca per farmela in
barba? Ed ecco la mia damigella e signora! Per Nostra Signora, vossignoria da
quando ci siam visti s’è avvicinata al cielo d’un buon tacco veneziano.
Speriamo che la voce non sia bucata nel cordone come uno zecchino
fuoricorso... Maestri miei, siete tutti benvenuti! E attacchiamo subito, come i
falconieri francesi, addosso a tutto ciò che appare. Una bella tirata seduta
stante. Forza, dateci un assaggio della vostra bravura. Un bel pezzo
appassionato!