Page 763 - Shakespeare - Vol. 3
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la travolgono e divampano.



              RE
                               Mia onorata signora,
               ho tutto perdonato e dimenticato,
               benché l’arco della mia vendetta fosse già teso su di lui
               e aspettasse solo di scoccare.




              LAFEW
                               Devo dire una cosa,
               scusandomi in partenza: il giovane signore
               ha offeso in modo imperdonabile
               Sua Maestà, sua madre e la sua sposa,

               ma il torto più grande l’ha fatto a se stesso.
               Ha perduto una moglie la cui bellezza confondeva
               lo sguardo più nobile, la cui parola imprigionava ogni orecchio,
               la cui tenera perfezione cuori refrattari a servire

               in umiltà chiamavano signora.



              RE
                               Lodare ciò che è perduto
               ne fa amare il ricordo. Ora chiamatelo qui;
               l’abbiamo accettato: il solo sguardo sopprimerà

               qualsiasi ripercussione. Non obbligatelo al perdono,
               la natura della sua grande offesa è morta:
               più in fondo dell’oblio ne seppelliamo
               gl’incandescenti resti. Si faccia avanti
               come un uomo nuovo, non come un incolpato.

               Informatelo che questa è la nostra volontà.



              UN SERVO
               Sarà fatto, mio sire.
                                                                                                           Esce.



              RE
               E cosa ha detto di vostra figlia? Ne avete parlato?
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