Page 753 - Shakespeare - Vol. 3
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Comunque si proceda, si plaude al fine.
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                                                     Scena V         EN



                                       Entrano la Contessa, Lafew e il Clown.


              LAFEW

          No, no, no; vostro figlio si è mescolato con un bullo alla moda, il cui bilioso
          zafferano aspirerebbe a dare il colore a tutta la gioventù sfornata anzitempo
          del  paese.  Vostra  nuora  sarebbe  ancora  viva,  e  vostro  figlio  qui  a  casa
          sarebbe  progredito  per  mano  del  Re  molto  più  di  quanto  abbia  fatto  per

          quella di questo calabrone dalla coda scarlatta di cui sto parlando.


              CONTESSA

          Vorrei non averlo mai conosciuto; è stato causa della morte della più virtuosa
          gentildonna per la cui creazione sia stata lodata la natura: non avrei potuto
          portarle un amore più radicato neanche se fosse stata carne della mia carne

          e mi fosse costata i più intimi spasmi di una madre.


              LAFEW

          Era  una  buona  signora,  una  buona  signora.  Per  ritrovare  un’erba  così  non
          bastano mille insalate.



              CLOWN
          Davvero, signora, era la maggiorana che addolcisce le insalate, o, piuttosto,
          la ruta, l’erba della grazia.



              LAFEW
          Quelle non sono erbe da insalata, furfante, ma da odorare.



              CLOWN
          Io non sono il grande Nabuccodonosor,                  20  signore, e di erbe non m’intendo

          granché.



              LAFEW
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