Page 74 - Shakespeare - Vol. 3
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POLONIO
Gentile signora, un attimo di pazienza. Sarò fedele.
Dubita che di fuoco sian le stelle,
o che si muova il sole,
o che la verità sia una storiella
ma giammai del mio amore.
O cara Ofelia, non son buono a far versi, mi manca l’arte di scandire le lagne.
Ma che io ti ami più di tutto, oh più di tutto!, credilo. Addio.
Il tuo per sempre, dilettissima, finché è suo questo
meccanismo,
Amleto.
Questa, per obbedienza, mi ha mostrato mia figlia,
e in più mi ha confidato
tutte le sue insistenze, come e quando
e dove ebbero luogo.
RE
E lei come l’ha accolto?
POLONIO
Che pensate di me?
RE
Che sei un uomo fedele e onesto.
POLONIO
E tale mi vorrei dimostrare. Ma che cosa
avreste pensato di me, se nel vedere
questo calore nel suo primo slancio −
e me ne accorsi, devo proprio dirvelo,
prima che lei me lo dicesse − cosa
avreste pensato, voi o la mia cara regina,
se avessi fatto da scrittoio, da lettera,
se avessi muto e sordo fatto ammiccare il cuore,
oppure riguardato quest’amore con occhio
assente, che avreste pensato?
No, io son corso subito ai ripari
e alla signorinella ho detto questo: