Page 714 - Shakespeare - Vol. 3
P. 714

portato ai tuoi tamburi e negato all’amore.
                                                                                                        Escono.



                                                    Scena IV         EN



                                      Entrano la Contessa e il Maggiordomo.


              CONTESSA

               Ahi! Ma come avete potuto accettare la sua lettera?
               Non potevate capire che avrebbe fatto quel che ha fatto
               per il fatto stesso di mandarmi una lettera? Rileggetela.



              MAGGIORDOMO
          (legge)
               Per San Giacomo parto pellegrina,             16

                               per ambizione d’amore condannata.
               La nuda terra salgo scalza e china:
                               mio sacro voto di colpa esser mondata.

               Vogliate scrivere al mio signore in guerra
                               che torni dal massacro vostro figlio diletto:
               gli sia sacra la pace data in terra,
                               io da lontano lo adorerò nel petto.
               Che mi perdoni se a quel duro travaglio

                               da funesta Giunone lo detti in sorte,
               lontano dalla corte, sul campo a repentaglio,
                               mentre il valore teme il cane della morte.

               È troppo bello e buono per la morte e per me:
                               e lei io abbraccio per liberarlo da me.



              CONTESSA
               La più dolce delle sue parole taglia come una lama!
               Rinaldo, lasciarla libera di partire è stata
               la tua più grossa leggerezza. Avessi potuto parlarci

               avrei saputo io come farle cambiare idea:
               ma sono stata prevenuta.



              MAGGIORDOMO
   709   710   711   712   713   714   715   716   717   718   719