Page 713 - Shakespeare - Vol. 3
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fossero mie al completo. No, Rossiglione, torna a casa
da dove l’onore non riceve dal pericolo che una cicatrice,
quando, spesso, non perde tutto. Io me ne andrò:
l’esser io qui ti fa stare laggiù.
Per aver questo io dovrei restare? No, no,
anche se carezzasse questa casa il soffio del paradiso
e l’accudissero gli angeli. Me ne andrò,
così voci comprensive ti riferiranno la mia fuga
a conforto del tuo udito. Vieni, notte; finisci, giorno!
Ecco una povera ladra che cerca il buio per sparire.
Esce.
Scena III EN
Squilli. Entrano il Duca di Firenze, Bertram, tamburi e trombe, soldati,
Parolles.
DUCA
Da ora sei generale della nostra cavalleria, e noi,
pieni di speranza, puntiamo sulla tua certa fortuna
tutto il nostro affetto e la nostra fiducia.
BERTRAM
Signore, è un compito
troppo pesante per le mie forze; tuttavia
faremo di tutto per espletarlo per voi
fino all’estremo rischio.
DUCA
E allora in marcia
e la fortuna giochi sul tuo elmo vittorioso
da tua compagna augurale!
BERTRAM
In questo stesso giorno,
grande Marte, mi aggiungo alla tua schiera.
Fammi solo pari al mio intento e io mi mostrerò