Page 690 - Shakespeare - Vol. 3
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BERTRAM

               Ma è logico, signore, che per voi rimesso in piedi
               io mi debba buttar giù? Io la conosco bene:
               la sua istruzione gliel’ha pagata mio padre.

               Mia moglie la figlia di un povero medico?
               Meglio che il rifiuto mi condanni a vita!



              RE
               È solo il nome che tu rifiuti di lei, ma questo
               sta a me elevarlo. È strano: il nostro sangue,
               mescolato insieme, per colore, peso e calore,

               risulterebbe del tutto uniforme, eppure
               sembrano separarlo differenze enormi. Se lei
               è quel che si dice la virtù − salvo quello che non ti piace:
               che sia figlia di un povero medico − è segno che non ti piace

               la virtù per il suo nome. Ma sbagli.
               Quando esempi di virtù provengono dal più basso strato,
               lo strato stesso è nobilitato dai modi di chi li compie.
               Quando siamo gonfi di titoli e privi di virtù,

               l’onore è idropico. Il bene è bene come è,
               senza alcun nome: e così il male;
               la qualità va presa per quel che è,
               non per il titolo. Lei è giovane, saggia, bella;

               come tale è erede diretta della natura,
               e di qui si genera il suo onore. L’onore
               che fa valere l’onore della schiatta
               ed è impari ai padri è la vergogna dell’onore.

               L’onore cresce quando deriva dalle nostre azioni
               invece che dai nostri antenati. Quando è solo parola
               fa la sua guardia sbracata sulla pietra delle tombe:
               bugia pomposa e molto spesso muta,

               mentre le ossa del vero onore hanno per tomba
               polvere e miserando oblio. Che cosa dire?
               Se puoi volerle bene come è,
               io farò il resto. Lei porta in dote

               se stessa e la virtù: l’onore e la ricchezza l’avrà da me.


              BERTRAM
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