Page 695 - Shakespeare - Vol. 3
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LAFEW

          Giovanotto, nuove per te: il tuo signore e padrone ha preso moglie: ora hai
          anche una padrona.



              PAROLLES
          Supplico sentitamente Vostra Signoria di voler raffrenare il proprio scherno.
          Lui è solo il mio buon signore: il padrone che servo sta lassù.



              LAFEW

          Chi? Dio?


              PAROLLES

          Sissignore.



              LAFEW
          È il diavolo il tuo padrone! Perché le giarrettiere le metti alle braccia? Porti le
          calze al posto delle maniche? È lo stile di tutti i servitori? Perché non porti
          anche il naso di sotto al posto di quello di sopra? Sul mio onore, se avessi
          anche solo due ore di meno te le suonerei. Quello che so è che sei un’offesa

          per tutti, e tutti dovrebbero dartele: scommetto che sei stato creato per far
          mettere i muscoli alla gente.



              PAROLLES
          È un trattamento duro e immeritato, signore.



              LAFEW
          Ma lascia stare, signore. In Italia sei stato menato per il furto di un chicco di

          melograno; ti dai arie da viaggiatore, sei solo un vagabondo: sei più insolente
          con i nobili e i personaggi di riguardo di quanto non te ne diano diritto la tua
          nascita  e  il  tuo  valore.  Non  meriti  una  parola  di  più,  sennò  ti  chiamerei
          canaglia. Ti lascio.
                                                                                                           Esce.



                                                      Entra Bertram.



              PAROLLES
          Bene, benissimo, dunque è così. Bene, benissimo: teniamolo segreto per un
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