Page 678 - Shakespeare - Vol. 3
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Spesso l’aspettativa è delusa, più spesso
               là dove promette di più, e spesso arride
               dove si è raffreddata la speranza e vige la disperazione.



              RE
               Non devo ascoltarti. Addio, gentile signorina.
               Dovrai appagarti di esserti data pensiero inutilmente:

               offerte rifiutate raccolgono solo un grazie per compenso.



              ELENA
               Così d’un fiato si soffoca il merito ispirato.
               Non avviene da Lui che sa tutte le cose,
               solo da noi che fondiamo il giudizio sull’esterno;

               ma è il massimo della presunzione in noi
               vedere la mano del cielo come azioni dell’uomo.
               Caro signore, date l’assenso alla mia impresa.
               Date mandato al cielo, non a me.

               Non sono un impostore, che canta
               vittoria prima di prendere la mira,
               ma so di credere, e credo di saper per certo
               che il mio talento non è senza potere, né voi senza potere di guarire.



              RE

               Ne sei così sicura? Quanto ti ci vorrà
               per potermi guarire?



              ELENA
                               Se Dio mi fa la grazia,
               prima che i cavalli del sole abbiano portato
               due volte il fiammante carro sul suo giro diurno,

               prima che il vaporoso Espero nella cupa bruma d’occidente
               abbia due volte spento la sua assonnata lampada,
               o che la clessidra del timoniere abbia dichiarato
               ventiquattro volte il passare dei furtivi minuti,

               la parte inferma di voi fuggirà dalle sane:
               viva vivrà salute, morirà libero il male.



              RE
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