Page 680 - Shakespeare - Vol. 3
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Sì, per il mio scettro e il mio destino in cielo.
ELENA
Allora mi darai con la tua mano regale
quel marito, tuo suddito, che io chiederò;
lungi da me la presunzione
di scegliere fra chi abbia il sangue reale di Francia
per coniugare il mio nome umile e basso
con qualunque ramo o immagine della tua dinastia.
Sarà quello, dei tuoi vassalli, che saprò
sarà data a me libertà di chiedere, a te di concedere.
RE
Ecco la mia mano; a patto mantenuto,
il tuo volere sarà seguito dal mio atto.
Fissa dunque il giorno, perché io,
tuo convinto paziente, mi affido tutto a te.
Dell’altro dovrei chiederti, devo,
anche se sapere di più non aumenterà la mia fiducia:
da dove vieni, con quale scorta − ma sii
benvenuta senza domande, e benedetta senza altri dubbi.
− Oh, voi, aiutatemi! − Se sarai conseguente
alla tua parola, i miei atti rispecchieranno i tuoi.
Squilli. Escono.
Scena II EN
Entrano la Contessa e il Clown.
CONTESSA
Avanti, signore. Adesso esaminerò la qualità del tuo portamento.
CLOWN
Quanto a figura sono bello pieno ma scarso a maniere. Per quello che mi
serve a corte!
CONTESSA