Page 65 - Shakespeare - Vol. 3
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POLONIO

                               Perché far tutto questo?



              REYNALDO
               Sì, è ciò che vorrei...



              POLONIO
                               Perdio, mio caro,
               ecco l’idea, e la credo ben legittima.

               Gettando su di lui queste leggere macchie
               come di cosa un po’ sporca dall’uso,
               attenzione,
               l’altro, quello che tu stai lì a sondare,
               se mai ha sorpreso nelle dette colpe

               il giovanotto su cui insinui, certo
               ne converrà con te così: «Signore mio»,
               o che so, «amico», o «monsignore», secondo

               il modo di parlare o l’etichetta
               del tipo e del paese.



              REYNALDO
                               Certo, certo.



              POLONIO
               Poi, caro mio, fa... fa... cosa stavo dicendo?
               Per la messa, stavo per dire qualcosa. A che punto
               ero?



              REYNALDO

               «Ne converrà così...»


              POLONIO

               «Ne converrà così...» Ma sì, perdio!
               Ne converrà con te così: «Conosco il gentiluomo,
               l’ho visto ieri», oppure «l’altro giorno»,

               o prima o poi, col tale o col tal altro,
               «e, come dite voi, gioca alla grande»,
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