Page 436 - Shakespeare - Vol. 3
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pene  più  di  quelle  ariette  insulse,  dalle  rime  elaborate,  così  di  moda  in
          quest’epoca frettolosa. Suvvia, m’accontento di un verso.



              CURIO
          Con licenza di vossignoria, colui che dovrebbe cantarla non è qui.



              DUCA
          E chi sarebbe?



              CURIO
          Feste, il buffone, monsignore, il matto che faceva tanto divertire il padre di
          Donna Olivia. Dev’essere da queste parti.




              DUCA
          Cercatelo e, nel frattempo, suonate il motivo.
                                                                                       (Curio esce.) Musica.
          Avvicinati,  ragazzo.  Se  mai  ti  capitasse  d’innamorarti,  ricordati  di  me  nelle
          dolci  agonie  d’amore.  Perché  anch’io  sono  come  tutti  gli  innamorati  fedeli,

          instabili  e  capricciosi  in  ogni  impulso  che  non  sia  l’anelito  per  la  persona
          amata. Ti piace questo motivo?



              VIOLA
          Risveglia un’eco profonda dove trionfa amore.



              DUCA
          Parli da maestro. Scommetterei la vita che, pur se sei ancora molto giovane,
          hai già posato gli occhi su un volto che ti attira. Non è così, ragazzo?



              VIOLA
          In qualche misura, sì, col vostro permesso.




              DUCA
          Che tipo di donna è?



              VIOLA
          Vi somiglia un po’.
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