Page 420 - Shakespeare - Vol. 3
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Ma come mi ama?
VIOLA
Con animo devoto, con lacrime generose, con gemiti che tuonano amore, con
sospiri infuocati.
OLIVIA
Il vostro signore è al corrente del mio pensiero: non posso amarlo benché lo
immagini virtuoso; a quel che ne so è nobile, di grandi mezzi, nel fiore della
giovinezza, per fama è liberale, colto e valente, aggraziato di statura e di
proporzioni. E tuttavia non mi è dato di amarlo. Da tempo ormai avrebbe
dovuto accettare questa risposta.
VIOLA
Se solo vi amassi con l’ardore del mio signore, con le sue pene, con la sua
totale abnegazione, non troverei senso nella vostra ripulsa, mi rifiuterei di
comprenderla.
OLIVIA
Cosa fareste?
VIOLA
Mi costruirei una capanna di salice alla vostra porta e invocherei l’anima mia
rinchiusa qui dentro. Scriverei leali canti all’amore respinto e li intonerei con
voce chiara nel cuore della notte. Griderei il vostro nome alle colline
echeggianti costringendo l’aria pettegola a ripetere «Olivia!». Oh, non
riuscireste a trovar requie tra l’aria e la terra, se non provaste pietà per me.
OLIVIA
Voi potreste far molto. Qual è il vostro rango?
VIOLA
Superiore a quello attuale, ciononostante non mi lamento: sono un
gentiluomo.
OLIVIA
Tornate dal vostro signore. Ditegli che non posso amarlo e che non insista