Page 417 - Shakespeare - Vol. 3
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OLIVIA
Siete un attore?
VIOLA
No, in tutta sincerità. Eppure giuro, sui denti avvelenati della sorte, che non
sono quello che sembro. Siete voi la padrona di casa?
OLIVIA
Se non recito la mia parte, lo sono.
VIOLA
Se le cose stanno così, vi fate torto perché non potete serbare quel che avete
da donare. Ma la cosa non rientra nei miei compiti. Adesso consentitemi di
pronunciare il pistolotto a voi dedicato, e vi svelerò il cuore del messaggio di
cui sono latore.
OLIVIA
Venite subito al sodo, vi dispenso dalle lodi.
VIOLA
Ahimè, ho penato tanto a studiarlo! Senza contare che trabocca di poesia.
OLIVIA
Nel qual caso è probabile che sia falso. Ve ne prego tenetelo per voi. Mi è
stato riferito che avete fatto l’arrogante alla mia porta e, se ho deciso di
lasciarvi passare, l’ho fatto per la curiosità di conoscervi piuttosto che per
ascoltare la vostra ambasciata. Se non siete folle, fareste meglio a sparire. Se
invece avete un briciolo di senno, siate breve. Non sono così di buon umore
da perder tempo in chiacchiere insulse.
MARIA
Se siete pronto a spiegar le vele, lasciate che vi indichi la rotta.
VIOLA
No, mio buon mozzo, rimarrò in rada ancora per un po’. Dolce signora,
procurate di calmare il vostro gigante di guardia. Svelatemi il vostro pensiero,
io sono soltanto un messaggero.