Page 419 - Shakespeare - Vol. 3
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OLIVIA
Oh, ma lo ho già letto: sono eresie. Avete altro da aggiungere?
VIOLA
Buona signora, fate che vi veda il volto.
OLIVIA
È stato forse il vostro signore a chiedervi di negoziare col mio volto? Ormai
siete uscito dal seminato, ciononostante alzeremo il sipario per mostrarvi la
scena. (Si toglie il velo.) Ecco, signore, è questa. Non vi sembra ben fatta?
VIOLA
Stupendamente, se è fatta come Dio l’ha fatta.
OLIVIA
È fatta di colori indelebili, resistenti al vento e alle intemperie.
VIOLA
È una bellezza magnificamente fusa, di toni bianchi e rosei, a cui ha posto
mano abilmente, soavemente, la natura. Signora, sareste la più crudele delle
donne se destinaste alla tomba queste grazie senza che il mondo ne
possegga copia.
OLIVIA
Signore, il mio cuore non è indurito a tal punto. Predisporrò vari cataloghi
della mia bellezza che verrà inventariata. Ogni sua particella, ogni suo
articolo, verrà elencato nel mio testamento. Ad esempio: paragrafo uno, due
labbra abbastanza vermiglie; paragrafo due, due occhi grigi con relative
palpebre; paragrafo tre, un collo, un mento ecc. ecc. Non sarete mica venuto
fin qui solo per valutarmi?
VIOLA
Adesso comprendo cosa siete: troppo superba. Ma, foste anche il diavolo,
siete bella. Il mio signore e padrone vi ama. Ah, tanto amore è degno di
ricompensa, quand’anche veniste incoronata come la più bella tra le donne.
OLIVIA