Page 423 - Shakespeare - Vol. 3
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ATTO II         EN






                                                     Scena I        EN



                                                         Una strada


                                             Entrano Antonio e Sebastian.



              ANTONIO
          Non vuoi trattenerti ancora un po’? E non vuoi neppure che ti accompagni?



              SEBASTIAN
          Perdonami, ma devo dirti di no. Le stelle mi sono contrarie. La sfortuna che
          m’accompagna potrebbe aver effetti deleteri sulla tua. Quindi ti supplico di
          farmi affrontar da solo la mia cattiva sorte. Ti farei un cattivo servizio, dopo

          tutto  l’affetto  che  mi  hai  dimostrato,  se  qualcuna  delle  mie  disgrazie
          ricadesse su di te.



              ANTONIO
          Dimmi almeno dove sei diretto.



              SEBASTIAN
          Niente da fare, amico. Il mio è solo un vagabondaggio. Eppure leggo in te un

          animo così discreto da indurmi a credere che tu non voglia estorcermi segreti
          che preferisco tener per me. Perciò mi sento in obbligo di cortesia di aprirti il
          mio cuore. Devi sapere, Antonio, che mi chiamo Sebastian e non Rodrigo. Mio
          padre era quel Sebastian di Messalina              26  di cui hai certamente sentito parlare.
          Costui lasciò due figli: me e mia sorella, nati nella stessa ora: ah, se solo il

          cielo avesse voluto che fossimo morti insieme! Si deve proprio a te, amico, se
          le cose sono cambiate perché, un’ora prima che tu mi salvassi dai marosi, mia
          sorella è annegata.



              ANTONIO
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