Page 424 - Shakespeare - Vol. 3
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Giorno funesto!
SEBASTIAN
Una ragazza che, pur se mi somigliava come una goccia d’acqua, pure, a
giudizio di molti, era bellissima. Non vorrei che l’affetto mi fuorviasse, tuttavia
m’azzardo a sostenere che lei aveva un’anima così bella che anche l’invidia
era costretta a riconoscergliela. Lei è annegata nelle acque amare, quanto a
me penso che dovrò annegare il suo ricordo in acque ancor più amare.
ANTONIO
Perdonami se non ho saputo offrirti che un’ospitalità fin troppo modesta.
SEBASTIAN
Oh, buon Antonio, sei tu a dovermi perdonare per tutti i disagi che ti ho
procurato.
ANTONIO
Se non m’accetti al tuo servizio, il dolore di perderti mi porterà alla tomba.
SEBASTIAN
Se non vuoi disfare ciò che hai fatto, cioè uccidere colui che hai salvato, non
insistere oltre. È arrivato il momento dell’addio. Il mio cuore trabocca
gratitudine ma somiglio tanto a mia madre che i miei occhi tradiscono ogni
mio turbamento. Sono diretto alla corte del duca Orsino. Addio!
Esce.
ANTONIO
Gli dei ti siano propizi! Ho molti nemici alla corte di Orsino, altrimenti ti avrei
raggiunto al più presto. Ma accada quel che vuole, ti adoro al punto che ogni
pericolo mi sembrerà uno scherzo. Ti seguirò comunque.
Esce.
Scena II EN
Una strada
Entrano Viola e Malvolio da due diversi ingressi.