Page 35 - Shakespeare - Vol. 3
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un cuore senza tempra, un animo intollerante,
un intelletto ingenuo e ineducato;
ciò che sappiamo dev’essere, ed è comune
come la più ordinaria esperienza dei sensi,
perché dovremmo con opposizione
perversa, prenderlo tanto a cuore? Via,
questa è una colpa contro il cielo, i morti,
la natura, e perversa soprattutto
per la ragione, il cui luogo comune
è la morte dei padri, e che ha gridato sempre
fin dal primo cadavere all’uomo che è morto oggi
«così dev’essere». Ti preghiamo, getta via
questa pena inutile, e pensa a noi
come a un padre. Perché, lo sappia il mondo,
tu sei erede diretto a questo trono
e io mi porto verso te con amore
non meno forte di quello che il più tenero padre
porta al figlio. Quanto alla tua intenzione
di tornartene a scuola a Wittemberg
essa è contro ogni nostro desiderio,
perciò ti scongiuriamo, convinciti a restare
qui, gioia e conforto dei nostri occhi,
primo a corte, nipote e figlio nostro.
REGINA
Non far sprecare preghiere a tua madre, Amleto.
Resta con noi ti prego, non andare a Wittemberg.
AMLETO
Per quanto posso vi obbedirò, signora.
RE
Ah, questa è una risposta amorevole e bella.
Sii in Danimarca come noi stessi. Signora, andiamo.
Questo gentile e spontaneo consenso di Amleto
è un sorriso al mio cuore; e per festeggiarlo
ogni brindisi che oggi farà il re
il cannone più grande