Page 1621 - Shakespeare - Vol. 3
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Niente, signore.



              GLOUCESTER
          Niente? E allora perché questa terribile fretta di ficcartelo in tasca? Il niente
          non ha tutta questa necessità di nascondersi. Vediamo. Su, se non è niente
          non ho bisogno di occhiali.



              EDMUND
          Vi  supplico,  signore,  perdonatemi  È  una  lettera  di  mio  fratello  che  non  ho

          nemmeno letta tutta; e da quel tanto che ne ho scorso non mi sembra adatta
          al vostro sguardo.



              GLOUCESTER
          Datemi la lettera, signore.



              EDMUND
          Faccio male sia a trattenerla sia a darla. Il contenuto, a quel che in parte
          arguisco, è da condannare.



              GLOUCESTER

          Vediamo, vediamo!


              EDMUND

          Spero, a giustificazione di mio fratello, che l’abbia scritta solo per sondare o
          mettere alla prova la mia virtù.



              GLOUCESTER
          (legge) Questa pratica di riverire la vecchiaia ci rende il mondo amaro nell’età
          migliore;  tiene  le  ricchezze  lontane  da  noi  fino  a  quando  la  nostra
          decrepitezza  ci  impedisce  di  gustarle.  Comincio  a  sentire  come  un  legame

          inutile e sciocco questa opprimente tirannia della vecchiaia, che domina non
          in quanto ha il potere ma in quanto noi la subiamo. Passa da me; ti dirò di
          più  su  questo.  Se  nostro  padre  si  addormentasse  e  dovessi  essere  io  a

          svegliarlo, tu godresti per sempre di metà delle sue rendite, e vivresti amato
          da  tuo  fratello EDGAR.  −  Uh!  Cospirazione!  “...  si  addormentasse  e  dovessi
          essere io a svegliarlo... tu godresti per sempre di metà delle sue rendite”. Mio
          figlio Edgar! Ha avuto mano a scrivere questo? Cuore e mente per concepirlo?
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