Page 1611 - Shakespeare - Vol. 3
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pensavo di affidare ciò che resta.
               Via! Va’ lontano dalla mia vista!
               La tomba sia la mia pace come è vero
               che qui le tolgo il cuore di padre.

               Chiamate il Francia! Chi si muove?
               Chiamate il Borgogna! Cornovaglia e Albany,
               aggiungete la terza alle doti delle mie due figlie.
               Se la sposi l’orgoglio, che lei chiama sincerità!

               Io investo congiuntamente voi del mio potere,
               della dignità e dei grandi onori
               che scortano la maestà. Noi ogni mese
               con diritto a cento cavalieri che voi

               dovrete mantenere, dimoreremo a turno
               presso di voi. Del Re conserveremo
               soltanto il nome e le prerogative;
               il potere, le rendite, il governo saranno,

               amati figli, vostri: e a conferma,
               dividete tra voi questa corona.



              KENT
               Regale Lear, da me come mio Re
               sempre onorato, amato come mio padre,
               seguito come mio signore, ed esaltato

               come mio grande patrono nelle mie preghiere −



              LEAR
               Curvato è l’arco, la corda tesa: evita la freccia.



              KENT
               Cada, piuttosto, seppur dovesse
               la punta forcuta invadere la regione

               del mio cuore. Sia Kent villano,
               se Lear è pazzo. Che vuoi fare, vecchio?
               Credi che il dovere abbia paura di parlare
               quando il potere si piega all’adulazione?
               L’onore è tenuto alla franchezza quando

               la maestà cede alla follia. Conserva
               il tuo potere, riacquista il controllo e frena
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