Page 1583 - Shakespeare - Vol. 3
P. 1583
112 III, i, 10 L’allusione agli «strumenti a fiato» è oscena; l’originale ha inoltre un gioco di parole, quasi
inevitabile nell’epoca, sui due omofoni tail = coda e tale = racconto. È stato anche suggerito un
possibile riferimento a malattie veneree. Un saggio di L.J. Ross in Sh. Quarterly 17 (1966) sostiene
che, preludendo alla scena della tentazione, questa musica può solo essere stonata.
113 III, i, 23 Quillets: giochi di parole, equivoci o sottigliezze verbali (probabilmente da quidlibet, riferito al
gergo avvocatesco; cfr. in Hamlet, V, i, 105).
114 III, i, 50 By the front: per il ciuffo dei capelli, secondo un proverbio classico.
115 III, iii, 23 Lett., lo ammansirò tenendolo sveglio, come si faceva per domare e ammaestrare i
falchi.
116 III, iii, 35 Perfetto, il primo inserimento di Iago, che subito comincia la pratica delle cose dette e non
dette, fatte balenare (cfr. guilty-like, sotto, 40), suggerite nel momento in cui sembra negarle: la
(non)apparenza fatta apparire realtà.
117 III, iii, 37 Or if: sull’uso delle ipotetiche da parte di Iago ha scritto un brillante saggio M. Doran (ora
nel suo Sh.’s Dramatic Language , Madison 1976, pp. 63-91). − Nella traduzione, ho però rischiato
un «cioè», che ormai oggi, nell’uso, indica tutto e nulla, ogni opzione o possibilità.
118 III, iii, 50 In cunning: sapendolo (dall’antico significato di cunning, connesso a can, sapere, dal lat.
gnosco).
119 III, iii, 67 Not almost: sì e no, a malapena.
120 III, iii, 91 Wretch: qui, come altrove, usato in senso affettuoso. La frase di Otello è naturalmente
prolettica della sua stessa tragedia.
121 III, iii, 95 È l’inizio della prima grande scena della tentazione.
122 III, iii, 111 Infatti: l’apparenza (As if) che Otello vede in Iago è la realtà. Cfr. sotto, 170 ( green-ey’d
monster), per il quale cfr. anche sotto, III, iv, 159-161.
123 III, iii, 121 Forse un’eco del Vangelo di San Giovanni, a proposito di Pietro, XXI, 15-17.
124 III, iii, 124 Stops: arresti, esitazioni, pause nel discorso.
125 III, iii, 129 L’affermazione di Iago è cautissima, piena di quegli stops di cui sopra.
126 III, iii, 136 Lett., visto che rimugini.
127 III, iii, 140 L’ipotesi (l’apparenza) che è la realtà.
128 III, iii, 144 Sono tutti termini giuridici: le prime (leets) sono le corti locali di giustizia.
129 III, iii, 147-158 Tutto il discorso di Iago è serpeggiante, a volute che si rincorrono, tutt’altro (com’è
suo solito) che rettilineo e chiaro − onde l’imprecazione finale di Otello.
130 III, iii, 151 Jealousy: qui nel significato originario di «essere vigile e zelante».
131 III, iii, 161-165 Questo «onesto» discorso di Iago è esattamente il contrario di quanto da lui
sostenuto con Cassio in II, iii, 260-264; mente anche quando dice il vero.
132 III, iii, 177 Fineless = senza fine; è l’unico caso in Shakespeare.
133 III, iii, 182-183 Cioè, seguire il crescere e il calare dei miei sospetti, come fa la luna.
134 III, iii, 186 Exsufflicate: il termine si registra solo qui ed è forse sinonimo di blown. Nella traduzione
ho però preferito l’ossimoro.
135 III, iii, 187 Matching thy inference: lett., che corrispondono alle implicazioni delle tue parole.
136 III, iii, 192 Revolt: revulsione, più che rivolta.
137 III, iii, 196 Il troncare (tagliar corto) di Otello è l’esatto opposto del procedimento esitante,