Page 1588 - Shakespeare - Vol. 3
P. 1588

238 V,  ii,  274 Count:  giorno  del  giudizio,  evidentemente;  ma  è  usato  solo  qui  in  questa  accezione  da
                 Shakespeare.
            239 V,  ii,  287-288  Iago  è  riconosciuto  come  «diavolo»,  lui  che  prima  aveva  tacciato  Otello  di
                 quell’appellativo, cfr. sopra, I, i, 91.

            240 V, ii, 347 Perplex’d: disorientato, smarrito (e quindi portato agli estremi).
            241 V,  ii,  348  Ci  si  riferisce  a  credenze  dell’epoca,  derivate  da  innumerevoli  resoconti  di  viaggio,  sui
                 selvaggi che non conoscono il valore delle pietre preziose; ma non si sono trovati riscontri risolutivi
                 per l’eventuale «fonte» di Shakespeare. Varrà notare che la lezione del F è Iudean, dove l’allusione
                 potrebbe essere a Giuda.
            242 V, ii, 352 Alla resina si attribuivano poteri curativi (come alle lacrime per il dolore).

            243 V, ii, 362 Non si capisce bene perché «spartano»: forse perché inflessibile.
            244 V,  ii,  364 Lodging:  Shakespeare  usa  il  termine  (come  altrove)  nel  senso  dialettale  di  «battere  il
                 grano»; onde la traduzione.
            245 V,  ii,  368  Graziano  è  parente  più  prossimo  di  Desdemona;  ma  come  alla  fine  del Merchant  of
                 Venice,  la  confisca  e  l’impossessarsi  dei  beni  dell’estraneo  e  dell’escluso  sono  un  tipico  atto  di
                 «appropriazione» da parte della classe vincente.

            246 V, ii, 371-372 Il circolo si richiude fra privato e pubblico.
   1583   1584   1585   1586   1587   1588   1589   1590   1591   1592   1593