Page 153 - Shakespeare - Vol. 3
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Voi dovete cantare «E giù, e giù», e voialtri «E lui va giù». Che bel ritornello!
          È il falso maggiordomo che rubò la figlia al padrone.



              LAERTE
          Non dice niente, e dice tutto.



              OFELIA
          Ecco del rosmarino, per il ricordo... ti prego, amore, ricorda. E qui le viole, per
          il pensiero.



              LAERTE
          Che lezione dalla pazzia! Pensieri e ricordo, in buon punto!




              OFELIA
          Ecco per voi la nigella, e l’aquilegia. Per voi della ruta. E un poco per me.
          Erbagrazia, possiamo chiamarla, di domenica. Ma voi la ruta dovete portarla
          in modo diverso da me. Qui, una margherita. Volevo darvi delle violette, ma
          son tutte appassite quando morì mio padre. Dicono che ha fatto una buona

          fine.
               (canta) Il bel Robin è tutta la mia gioia.



              LAERTE
          Pensieri, pene, passioni, l’inferno stesso li rende incantevoli.



              OFELIA
               (canta) E non verrà mai più?
                               E non verrà mai più?

                                                    No no è morto.
                                                    Va’ al tuo letto di morte,
                               non tornerà mai più.



                               La barba è neve, il capo

                               della stoppa ha il colore.
                                                    È andato, è andato,
                                                    e il pianto è sprecato.
                               Lo protegga il Signore.
          E tutte le anime cristiane. Dio sia con voi.
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