Page 156 - Shakespeare - Vol. 3
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condurrà dove sono. Rosencrantz e Guildenstern proseguono per l’Inghilterra.
Di loro ho molto da dirti. Addio.
Il tuo, come sai,
Amleto.
Venite, vi faccio strada per queste lettere.
Sbrigatevi al più presto, per guidarmi
da chi ve l’ha date.
Escono.
Scena VII EN
Entrano il re e Laerte.
RE
Ora la tua coscienza mi assolverà del tutto,
e mi accoglierai nel cuore come un amico,
visto che hai udito, e il tuo orecchio è sagace,
che chi t’ha ucciso il nobile padre, a me
insidiava la vita.
LAERTE
Tutto è chiaro. Ma dite,
come mai, contro fatti così gravi e capitali,
non avete agito come vi spingevano a fare
la sicurezza, l’accortezza, tutto.
RE
Oh, per due motivi
precisi, che forse ti sembreranno troppo deboli,
ma per me son forti. La regina sua madre
non vive quasi che per i suoi occhi, ed io
− come che sia, virtù o maledizione −
le sono troppo unito, anima e vita.
Come la stella volge solo nella sua sfera
così io nella sua. L’altro motivo
per cui ho evitato una pubblica accusa