Page 160 - Shakespeare - Vol. 3
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così stupende, che pareva fossero
un corpo solo, e che avesse per metà
la natura di quella nobile bestia.
Superava di tanto la mia attesa, che
per quanto io provi a immaginare figure
e passi d’ingegno, resto ben lontano
da ciò che fece.
LAERTE
Normanno avete detto?
RE
Normanno.
LAERTE
Per la mia vita, Lamord!
RE
Sì, proprio lui.
LAERTE
Lo conosco bene. È davvero la gemma,
la vera perla della nazione.
RE
Egli ti riconobbe grandi meriti, e riferì di te
cose tanto lodevoli nell’arte e nella pratica
del tirare di stocco, soprattutto, da esclamare
che sarebbe davvero uno spettacolo
opporti un avversario degno. Da loro, giurò,
gli schermitori non avevano attacco né guardia
né occhio al tuo confronto. Ebbene, questo giudizio
invelenì moltissimo la gelosia di Amleto,
e non faceva altro che augurarsi, e sperare
che tu tornassi presto
per potersi subito misurare con te.
Ora, su questo...