Page 162 - Shakespeare - Vol. 3
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devi startene chiuso nella tua stanza.
Amleto, dacché è qui, saprà che sei tornato.
Gli metteremo attorno qualcuno
che magnifichi la tua bravura, e passi una seconda mano
di vernice sulla reputazione
che t’ha dato il francese. Alla fine
vi faremo incontrare, e faremo scommessa
su voi due. Lui, senza sospetti,
generoso com’è, e incapace di avere
trucchi in testa, non controllerà le spade,
sicché ti sarà facile, o con qualche rimescolata,
di sceglierti la lama non spuntata, e un colpo mancino
lo ricompenserà per tuo padre.
LAERTE
Va bene.
Anzi, per questo scopo, ungerò la mia spada.
Ho comprato da un ambulante un unguento così mortale,
che basta una lama appena intinta, e dove cava sangue
non c’è impiastro che valga, anche se tratto
da tutte le erbe che hanno una virtù
sotto la luna, a salvare dalla morte
chi ne è scalfito. Ungerò la mia punta
con quella peste, e se appena lo tocco
sarà morto.
RE
Ripensiamoci, allora, soppesiamo il tempo
e i mezzi che meglio si prestano ai nostri ruoli.
Se ci andasse male, e un passo falso
rivelasse il piano, meglio valeva non tentarlo.
Quindi il progetto dovrebbe rinforzarsi
con uno di riserva, che funzioni se il primo
ci salta tra le mani. Aspetta, vediamo.
Faremo una scommessa solenne sul più bravo.
Ci sono. Quando, in azione,
avrete caldo e sete, − e perciò tu attacca
con più violenza − e lui chiede da bere,