Page 167 - Shakespeare - Vol. 3
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ALTRO
Quello che fa le forche: la sua fabbrica vive più di mille inquilini.
BECCHINO
Be’ come battuta va bene, non c’è che dire. La forca va bene. Ma per chi va
bene? Va bene per quei che fan male. Ora tu fai male a dire che la forca è
costruita più salda della chiesa. Erga, la forca può andar bene per te. Su,
prova daccapo.
ALTRO
Chi fabbrica più forte del muratore, del carpentiere o del falegname?
BECCHINO
Appunto, dillo e stacca.
ALTRO
Madonna, adesso lo so.
BECCHINO
Sputalo.
ALTRO
Ostia, me lo son scordato.
BECCHINO
Non frastornarti le cervella, dài, ché il somaro poltrone non trotta col bastone.
E un’altra volta che ti fan la domanda rispondi, il becchino. Le case che fa lui
durano fino al Giudizio. Su, va’ da Yaughan e portami una pinta.
(L’altro rustico esce. Il becchino continua a scavare.)
(Canta) In gioventù quando amavo, amavo,
lo trovavo bello assai
per far correre... oh! il tempo... ah... mio vantaggio,
Oh, niente... ah... trovai meglio... ah... mai.
(Mentre canta) entrano Amleto e Orazio.
AMLETO