Page 171 - Shakespeare - Vol. 3
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sull’equivoco. Perdio, Orazio, è da tre anni che me ne accorgo, quest’epoca ha
fatto tanto progresso nei cavilli, che ora l’alluce del villano incalza il tallone
del cortigiano e gli graffia i geloni. Da quanto tempo fai questo mestiere?
BECCHINO
Di tutti i giorni dell’anno attaccai quel giorno che il nostro re Amleto,
buonanima, sconfisse Fortebraccio.
AMLETO
E quand’è stato di preciso?
BECCHINO
Come, non lo sapete? Ogni deficiente lo sa. Fu il giorno preciso che nacque il
giovane Amleto, quello che è pazzo e l’hanno spedito in Inghilterra.
AMLETO
Ma sicuro! E perché l’hanno spedito in Inghilterra?
BECCHINO
Ma perché è pazzo. Laggiù ritrova la ragione, o se no, lì non fa differenza.
AMLETO
Perché?
BECCHINO
Perché lì non si nota. Son tutti pazzi come lui.
AMLETO
E com’è che è impazzito?
BECCHINO
Be’, roba da pazzi, dicono.
AMLETO
Come sarebbe a dire?
BECCHINO