Page 176 - Shakespeare - Vol. 3
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Oh la sventura
               tremila volte peggio sul capo maledetto
               di chi rubò il tuo nobile senno. Aspettate un poco
               per gettarle la terra addosso.

               Voglio abbracciarla per un’ultima volta.
                                                                                            Salta nella fossa.
               Ammucchiate la polvere sul vivo e sulla morta,
               e di questa pianura fate un monte

               più alto dell’antico Pelio, o la cima
               azzurra dell’Olimpo.



              AMLETO
                               Chi è costui che sbràita        56
               con tanto sfoggio e per dire un dolore
               chiama le stelle erranti, anzi le blocca

               e le lascia di stucco? Sono io,
               Amleto il Danese.



              LAERTE
               (gli si getta addosso)
               Il diavolo ti pigli l’anima!



              AMLETO

               Questo non è pregare.
               Ti prego, via le dita dalla mia gola.
               Non sono splenetico né impulsivo, ma dentro
               ho qualcosa di pericoloso.
               Se sei prudente, sta in guardia. Togli

               questa mano.



              RE
               Separateli.



              REGINA
               Amleto! Amleto!



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